Top Casinò Online » Gioco Legale

Gioco legale:

Articolo scritto da Martina Milito

Aggiornato Gennaio 4, 2024

Prima che entrasse in vigore la normativa vigente, la tassazione sulle vincite derivanti da qualsiasi forma di gioco, quindi tradizionale ed online, prevedeva una formula di prelievo progressivo, cioè scaglionata in base all’importo della vincita. Per fare qualche esempio, su una vincita da 500 a 1000 euro si applicava un’aliquota del 15%, mentre per quelle  comprese tra 1000 e 10.000 euro si applica il 18% su tutto il guadagnato. Le vincite però, non si fermano affatto a 10.000 euro, quindi avendo da come si è compreso, all’aumentare dell’importo guadagnato aumenta anche la percentuale della tassazione, quindi per le vincite compresi tra 10.000 e 50.000 euro e da 50.000 a 10 milioni di euro le suddette aliquote arrivavano rispettivamente al 21% e al 23%.  

 

Come sono tassate oggi  le vincite al gioco?

I giochi e le scommesse sportive oggi vengono regolamentate dallo Stato e gestite dall’ex AAMS che ha assunto il nome di ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli). Da ciò si evince che è considerato illegale il gioco clandestino per cui comprende sanzioni pecuniarie comprese tra 5 e 516 euro e l’arresto fino a 3 mesi. Effettivamente qualsiasi gioco è  soggetto alla tassazione con un’aliquota che fluttua  in base alla somma vinta. Per fare qualche esempio, il capitale vinto con i Gratta e Vinci viene tassato al 20%, ma la tassazione si applica soltanto per importi superiori a 500 euro. Quindi, vincere di meno significa ottenere l’importo esentasse. Se un giocatore dovesse vincere 2.000 euro, avrebbe la tassazione del 20%, il che comporta un prelievo fiscale statale di 400 euro. Passando invece ai casinò online, va sottolineato che dall’anno 2020, la tassazione delle vincite varia in relazione all’importo, logicamente più è grande la vittoria, più sarà, a sua volta, grande la percentuale della tassazione sulla vincita stessa. Le vincite fino a 500 euro sono comunque ancora esentasse, mentre quelle di importo superiore prevedono l’applicazione di una tassa che va dal  15% per vincite inferiori ai 1.000 euro fino al 25% per quelle di oltre 10 milioni di euro.

 

Vincite al gioco: vanno indicate in dichiarazione dei redditi?

 

Chiariamo uno degli aspetti più importanti che un giocatore si pone, ovvero se le vincite vanno dichiarate nei redditi. Ebbene, la risposta è sì, ma vediamo in che modo.

Innanzitutto, siccome le vincite vengono già tassate alla fonte, gli importi guadagnati dai giocatori italiani non devono essere indicati nei quadri specifici della dichiarazione dei redditi. Inoltre, se la vincita deriva da un gioco non autorizzato in Italia, per chiarire – potrebbe essere un qualsiasi casinò straniero, allora la somma deve essere inserita nella voce  «redditi diversi» per cui è soggetta a tassazione in base alle aliquote e agli scaglioni Irpef del soggetto dichiarante. Recentemente, con una sentenza della Corte di Cassazione si è stabilito che le vincite ottenute in un casinò estero dell’Unione Europea non vanno inserite tra i suddetti redditi diversi.

 

Vincite al gioco: cosa fare in caso di accertamento fiscale?

L’Agenzia delle Entrate dispone di un redditometro, strumento che si usa per individuare i giocatori che eludono il fisco, non dichiarando le vincite ottenute giocando sia online che realmente. 

Redditometro confronta le spese e gli acquisti con le entrate dichiarate da un individuo. In caso lo scostamento fosse maggiore del 20%, allora scatta l’accertamento fiscale, dove il soggetto dovrà delle spiegazioni da dove proviene il denaro in più.

 

Vincite e tassazione nei casinò esteri: Vanno dichiarate? Quanto bisogna pagare? Quali sono le attuali leggi?

Una volta capito come funziona la tassazione sulle vincite ottenute nei casinò operanti sul territorio nazionale, parliamo invece di quelli, che operano al di fuori dell’Italia e, in alcuni casi, dell’Unione Europea, per gli amici “non AAMS”. Si tratta dei, cosiddetti, casinò non AAMS, che consentono ai giocatori italiani di accedere al loro portale con un processo di identificazione molto semplice (in alcuni casi senza l’invio di documenti), con un nome utente e una password. Le vincite ottenute all’estero non vengono tassate, né tantomeno i responsabili dei suddetti siti applicano alcuna ritenuta, al contrario di quanto avviene in Italia. Da qui si evince per quale motivo molti utenti italiani preferiscono giocare sui casinò stranieri, anziché su quelli con licenza italiana. 

Sorgono però tre domande:

Come portare i soldi dall’estero in Italia;

Se si devono tassare;

Se è necessario dichiararli al fisco.

Per fornirvi degli esempi esaustivi, facciamo riferimento ad un caso famoso.

Un uomo vince in Slovenia una grande somma di denaro e non dichiarò nei redditi. Per tale motivo fu denunciato dall’Agenzia delle Entrate. La Cassazione sulla tassazione e l’uomo vinsero il processo.

L’Agenzia delle Entrate propose che le vincite realizzate all’estero, e poiché all’estero non opera l’articolo 30 del Dpr 600/1973, allora viene applicata la disciplina generale di cui gli articoli 67 e 69 del Tuir, fanno parte del reddito per l’intero del capitale percepito. Al che, la Cassazione propose un ragionamento completamente opposto, ovvero che i premi e le vincite, di cui alla lettera d) del comma l dell’art. 81, fanno parte del reddito per l’intero del capitale percepito; inoltre, i casinò pagano la concessione allo Stato e per tale motivo, vuol dire che il casinò sloveno ha già pagato le tasse per la vittoria dell’uomo e una vincita non può essere tassata due volte. 

Dunque, il vincitore intasca il denaro senza dichiararlo nei redditi.

La Corte di Cassazione, il 14 maggio del 2021, tramite l’ordinanza n. 13038, ha affermato la non tassazione delle vincite da gioco conseguite all’estero.

 

Conclusioni 

Tirando le somme, cosa abbiamo capito?

Punto primo, le vittorie nei casinò italiani vanno dichiarate nei redditi, poiché soggetti alla tassazione secondo la legge italiana e la percentuale della tassa è proporzionale alla somma vinta. Punto due, esistono i casinò esteri, ma assolutamente legali che possiede licenze diverse da quelle italiana, ADM. Punto tre, si può giocare nei casinò non AAMS non solo fuori dall’Italia, ma anche fuori dall’UE e le vincite nei casinò esteri sono esenti, cioè non si pagano le tasse sulle vincite in questi casinò in quanto i casinò stessi pagano le tasse sulle vincite allo stesso in cui sono registrati, e le vincite non vanno tassate due volte.

🖋️ Circa l'autore

Martina Milito è una delle poche donne esperte nel settore di iGaming. Si laureò in giurisprudenzza alla LUISS nel 2009, ma crebbe sempre con un enorme interesse che riguardava la “fortuna” o meglio, da lei definita il come il “fato” alla greca. Da quest’interesse nasce anche la passione per il casinò perchè non si sa mai se è la fortuna o l’inteliggenza dell’essere umano a vincicere. La sua curiosità la portò a studiare meglio il campo dei casinò e paralellarmente studiò per diventare gionarlista sempre alla LUISS. Infatti nel 2011 iniziò a produrre i propri articoli, prevalentemente sulle riviste come “Gioconews”, ma possiede anche qualche pubblicazione sulla “Repubblica”. Ha 11 anni di esperienza come scrittrice ed è una professionalista della quale le persone si fidano.

🏆 Premi
2019
Vincitrice della seconda edizione del Premio giornalistico “Umberto Rosa”.
2018
Premio di Saint Vincent 2018 per il giornalismo nell’ambito dei casinò.
5,0 rating
5,0 rating
5,0 rating
5,0 rating